Travagliata annata della Giana Erminio, con alti e bassi che stanno pregiudicando un finale di stagione che vede al momento i biancoazzurri al 12^ posto della classifica, uno scalino sotto la zona playoff, nel Girone A allargata anche all'11^ classificata visto che la finale di Coppa Italia vede due formazioni del medesimo raggruppamento (Alessandria e Viterbese) in corsa. 
Ma partiamo dalle origini del percorso dei lombardi. Undici confronti disputati, quindi metà girone di andata, e solo 10 punti fatti, poi la svolta, cinque risultati utili consecutivi che hanno regalato alla squadra di Albè 13 dei 15 punti a disposizione, conseguiti grazie a quattro vittorie e un pareggio: un bottino buono, a cui segue la sconfitta contro il Gavorrano e la vittoria sull'Arzachena. 26 punti totali insomma, e l'inizio del girone di ritorno, che si chiude con due giornate antecedenti alla sosta: vittoria sul Pro Piacenza e k.o. ad Arezzo. Poi un 2018 da urlo, e non in senso positivo: quando si è a tre giornate dalla fine, il ruolino di marcia del nuovo anno solare della Giana parla di 6 pareggi, 5 sconfitte e solo due vittorie, entrambe in casa contro Pontedera (3-1) e Olbia (3-0). Girone di ritorno uguale a 15 punti, conquistati in 15 giornate, considerando che è stato già osservato il turno di riposo.

Non occorre neppure fare la media punti, 1 a partita, che non viaggia certo a ritmi promozione, soprattutto se si considera che dietro le squadre hanno accelerato. Ma perchè questa involuzione? I motivi, a livello mentale, sono difficili da spiegare, solo la squadra potrebbe farlo, tatticamente, però, si nota un'inspiegabile involuzione della difesa, anche se i numeri sono ambigui: i gol subiti nella seconda parte del torneo sono 24, contro i 27 dell'andata, che hanno però pesato meno nel computo totale, forse anche complice un attacco più fresco, ora ridotto a soli tre elementi. Elementi notevoli, ma Bruno non è più un ragazzino che può correre a mille 38 gare, Perna ha avuto lievi acciacchi e Okyere era reduce da un lungo infortunio. Chiaro che, con un attacco forse meno prolifico, serve uno scudo maggiore dietro: ma già il non aver un portiere titolare, elemento di solito inamovibile in una squadra, complica le cose. Sanchez e Taliento, comunque non particolarmente pronti per la categoria, non hanno mai dato sicurezza al reparto, contribuendo per altro ai tanti gol subiti sistematicamente da calci piazzati, nota dolente della Giana. Perchè non è l'attacco il problema, ma la debolezza negli episodi: un loop mentale dal quale adesso è dura uscire, ma in ballo c'è la griglia promozione.

L'unico reparto che invece si sta mostrando solido, è il centrocampo. Orfana di un elemento di spessore come Alex Pinardi, che ha salutato il 6 febbraio, la linea mediana si è rimboccata le maniche, divenendo un pò il perno del gioco biancazzurro: capitan Marotta su tutti - con Chiarello e Iovine che invece avevano già dato segnali di spessore - è divenuto leader assoluto, ma non si può non notare la crescita di Degeri, unita a un buon approccio al campo anche da parte di Capano e Greselin che sì, peccano di inesperienza, ma hanno margini di miglioramento.
Il problema è che, nella sostanza, i cambi si esauriscono con poco più dei nomi citati: con l'addio di Pinardi la rosa è di soli 18 elementi. 18. Calcoli alla mano, con un girone di ritorno affrontato e un eventuale percorso playoff mente e fiato ne risentiranno: dispendio energetico e nervoso. Su questo la società, immobile nel mercato di gennaio, deve riflettere.

Sezione: EDITORIALE / Data: Gio 19 aprile 2018 alle 06:45 / Fonte: Articolo di Claudia Marrone per www.TuttoC.com
Autore: Stefano Spinelli
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