Ormai ci siamo: a meno di clamorosi colpi di scena, il 14 aprile dovrebbe finalmente essere la giornata del closing di vendita del Milan, con il passaggio del club nelle mani di Yonghong Li.

Gli ultimi giorni sono stati importanti per l’accelerazione della trattativa: abbiamo visto infatti la scomparsa della “scatola” cinese Sino Europe Sports, in favore della “scatola” europea Rossoneri Sport Lussemburgo (già esistente comunque da gennaio), per aggirare la problematica dell’esportazioni di capitali dalla Cina.

In seguito a questo cambiamento, si ha avuto notizia anche del prestito di circa 300 milioni da parte del colosso finanziario statunitense Elliott a Yonghong Li, a quanto pare l’unico elemento cinese rimasto nella trattativa, anche se si vocifera che nel nuovo cda rossonero potrebbero far parte il suo braccio destro, Han Li e il numero uno del colosso Haixia, Lu Bo.

Relativamente ad Us Eliott, possiamo dire con certezza che chiederà un tasso di interesse relativamente alto sul prestito, tra il 7,5 e l’11 %, notizia che potrebbe spaventare i tifosi rossoneri, ma bisogna chiarire che quella concessa a Yonghong Li è una situazione speciale, perché in genere l’hedge fund chiede un tasso di interesse del 14, 15 % a salire.

Il piano economico-finanziario di Yonghong LI, che secondo stime ha un patrimonio personale di 700 milioni di euro, sarà stato molto probabilmente convincente per assicurarsi un prestito di tale portata, la sua idea infatti è quella di creare un leveraged buyout, cioè un'operazione di finanza strutturata utilizzata per l'acquisizione di una società mediante lo sfruttamento della capacità di indebitamento della società stessa. E’ un’operazione senza dubbio rischiosa, ma che potrebbe avere risvolti positivi se sfruttate bene le risorse del club.

L’esempio lampante di società acquistata con questo genere di operazione è il Manchester United, acquisito dalla famiglia Glazer nel 2005.

La società fu acquisita tramite un veicolo, con un debito accumulato di circa 800 milioni di euro, che attualmente è sceso a poco più di 500, ma ovviamente ci sono da considerare le ultime faraoniche campagne acquisti del club e la mancata qualificazione alla Champions.

La famiglia Glazer è riuscita a sfruttare bene le risorse del club, grazie a ricchi contratti di sponsorizzazione, la quotazione della società alla borsa di New York, i ricavi da prestigiose amichevoli ed è riuscita a far passare il valore del club da 1 miliardo di euro all’acquisto al valore attuale di poco più di 3 miliardi.

Yonghong Li proverà a mettere in moto la stessa operazione, aiutato magari in seguito dall’entrata di nuovi investitori, altrimenti se fallirà il fondo Elliott si impossesserà del Milan, un po’ come aveva fatto la banca Unicredit con la Roma.

Ma a questo punto bisogna provare a rischiare, piuttosto che continuare a galleggiare nella mediocrità senza una precisa meta.

 

 

 

 

Sezione: SGUARDO SERIE A / Data: Mar 28 marzo 2017 alle 21:10
Autore: Andrea Propato / Twitter: @@AndreaPropato
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