Il direttore generale della Pergolettese Cesare Fogliazza è intervenuto questa sera ai microfoni di Rai Sport a CSiamo Web, programma del lunedì dedicato agli eventi della terza serie professionistica che, in seguito all’emergenza Coronavirus, si è trasferito sul web. Numerose le tematiche toccate insieme al presidente dell’Olbia Alessandro Marino, ma il dg gialloblù esprime chiaramente la sua posizione: "Cerco di essere pacato, sereno e tranquillo: al di là della posizione di classifica, mi ritengo un uomo di calcio. Sono trentanove anni che sono in questo mondo, vincendo, retrocedendo ma sempre con grande tranquillità. Ci siamo iscritti la scorsa estate in sessanta squadre, è assurdo che ci possano essere retrocessioni, playoff e playout a dodici partite dal termine del campionato. Prima bisogna finire il torneo, non lo finiamo ad agosto, va bene anche a settembre e fino novembre con i play annessi, ma rispettando il format e le regole esistenti. Io ero disposto a far iniziare il nuovo campionato col 2021, sono stato il primo a proporre questa cosa in assemblea. Se invece me lo dicevano prima che finiva così, pensavo anche di non iscrivermi a questo campionato, che va onorato fino alla fine".

Alla domanda se dovesse scrivere una lettera a Gravina risponde così: "Se devo prendere carta e penna scrivendo a Gravina, gli direi ‘Caro presidente, è stato pure lei presidente della Lega Pro, conosce le problematiche che ha questa categoria, che va avanti solo grazie agli sforzi dei presidenti che sono dei pazzi. Prima di prendere decisioni contrarie a quelle espresse dal direttivo Lega Pro significa aver preso poco in considerazione la nostra espressione. Noi che tiriamo fuori i soldi doveva venire prima a parlare con noi e non lo ha mai fatto. Il campionato non è finito e quindi si deve bloccare tutto. Il calcio ha delle regole, non posso non giocare le restanti partite, non ho chiesto mai nulla in trentanove anni alla Federazione, io l'anima non l'ho mai venduta e non la vendo nemmeno ora'.

Diventa un fiume in piena quando si toccano altre tematiche: "Penso che nel 2018 ci sono stati dei favoritismi alle squadre e qualcuno doveva partire dalla Terza Categoria, sono partiti dalla Serie D perché la federazione gli ha concesso il merito sportivo di ben cinque categorie. Se la maggioranza vota in un certo modo, mi devo adattare a queste situazioni. Abbiamo il nodo dei medici, dove andiamo a prenderli per essere a disposizione dal mattino alla sera? Qualcuno avrà visto la Bundesliga, giocano a cinque metri uno dall’altro, ma non sarà calcio ! Ben vengano le riforme, almeno ci sarà un campionato diverso, altrimenti questa Serie C rimarrà un campionato di go-kart rispetto alla Serie A. In Serie D con quale diritto possono fare retrocedere trentasei squadre con quasi tutto il girone di ritorno ancora da disputare? Ho pagato per giocare 38 partite, non per disputarne 26. Bisogna tutelare la sicurezza, se dobbiamo fare dei sacrifici siamo pronti ma con il buonsenso. Quando ci saranno i presupposti lo faremo, ma con questi protocolli è impossibile. Non ci sono tamponi per le aziende e noi abbiamo bisogna di diciannove mila tamponi, ma dove andiamo? Il presidente Ghirelli ha fatto un grande lavoro nelle riunioni eseguite, che sono state molto serene ma sono state fatte delle scelte. Gravina non può parlare solo con i dirigenti della Serie A, sono trascorsi cento giorni dalle ultime partite giocate e non abbiamo ancora sentito una sua proposta. Io non parteciperò ai playout senza giocare tutte le giornate, retrocederò ma poi farò le rimostranze nelle opportune sedi”.

Sezione: PRIMO PIANO / Data: Lun 25 maggio 2020 alle 23:35
Autore: Davide Villa / Twitter: @villdav3
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