Chi non ricorda Daniele Sciaudone alzi la mano. Dopo aver iniziato a giocare nel settore giovanile della Tritium, il centrocampista, classe '88, ha esordito in Prima squadra nel 2005, in Coppa Italia di Serie D, dove ha segnato il suo primo gol in carriera nella squadra allenata da Eugenio Mismetti. In campionato è stato utilizzato più volte come titolare. La stagione seguente passa al Taranto tra i professionisti e da lì in poi la sua carriera spiccherà il volo. Foligno, Bari, Catania, Salernitana, Spezia, Novara per poi approdare in Serie B al Cosenza. Dopo quasi 300 presenze tra i cadetti, nella stagione 2021 torna in Serie C con la Reggiana dove rimane fino alla scorsa stagione. Ora a 35 anni (36 ad agosto), è tornato nella bergamasca, sua terra di origine, vestendo la maglia del Brusaporto e domenica prossima ritroverà la sua ex squadra dove tutto è iniziato. Sciaudone rivive il passato a tinte biancoazzurre e racconta il presente, in questa lunga intervista rilasciata in esclusiva alla nostra redazione.

Benvenuto Daniele, le tue sensazioni in vista della partita contro la Tritium.

“Mi sarebbe piaciuto tanto giocare ancora a Trezzo ma il ritorno è in casa nostra quindi va bene lo stesso. Sono comunque contento di ritrovare la squadra che mi ha fatto crescere e mi ha lanciato nel calcio che conta”.

Hai esordito nelle giovanili biancoazzurre e poi in Prima squadra, con l'ascesa tra i professionisti.

“Il trascorso nelle giovanili della Tritium è stato molto bello; mi ha aiutato tanto, sono stati due anni belli, con un bel gruppo e con i mister che mi hanno aiutato tanto a crescere; poi sicuramente l'esordio in Prima squadra con mister Mismetti che mi aveva voluto tenere dopo il ritiro: è stato molto emozionante con il sogno che partiva”.

Ricordi la tua rete all'esordio in Coppa Italia.

"Il gol è stato bellissimo e inaspettato; sono quelle cose che capitano e tante volte non ti rendi conto di quello che hai fatto finché non cresci: è stato sicuramente bellissimo”.

Le stagioni in Serie D alla Tritium.

“Ricordi meravigliosi: il primo anno avevo 17 anni, giocavo con i grandi ed era tutto un po' una scoperta. Era un gruppo veramente forte, abbiamo fatto un bellissimo campionato e sono stato veramente contento di quello che abbiamo fatto. L'anno dopo per me è stato un campionato importante, mi sono molto divertito, sono cresciuto e questo mi ha dato la possibilità di poter essere convocato nella Nazionale e potermi mettere in mostra alle squadre professioniste”.

Un ricordo dei tuoi compagni, Turani, Borghetti, Pesenti...

“Quella stagione è stata bellissima, erano giocatori importanti: vedere Pesenti là davanti era straordinario. Ogni tanto ancora ci sentiamo, soprattutto con Turani, in estate ci vediamo per andare a correre insieme. Borghetti l'ho rivisto come responsabile del settore giovanile al Novara. Ho ricordi di tanti altri compagni: Guerrisi, Poli, con il portiere Scotti ogni tanto ci vediamo. E' stato un anno bellissimo”.

Le tue punizioni magistrali.

“Qualche punizione l'ho tirata: quella col Fanfulla è stata bella e inaspettata, sono andato sulla palla, è passata sopra la barriera ed è andata in porta. Sono stato super contento e sono andato a festeggiare sotto ai ragazzi della curva. E' stato molto emozionante, è un altro ricordo bellissimo che conservo”.

Ora sei tornato alle tue origini.

“Sì, sono tornato a casa. Ormai non ha più senso, con il calcio attuale c'è poca serietà. L'obiettivo che mi sono posto quest'anno è dare una grossa mano al Brusaporto e portare la squadra ai playoff e giocarsela fino in fondo; crescere di partita in partita, mentalizzare i compagni; una squadra che comunque sta facendo bene ma che secondo me ha ancora tanto potenziale inespresso”.

Al Brusaporto hai ritrovato il ds Rolando Lorenzi.

“Sì, devo ringraziare il direttore Lorenzi perché innanzitutto mi ha dato la possibilità questa estate di allenarmi con la squadra; mi aveva dato la possibilità di prendermi ad inizio stagione ma volevo trovare sistemazione ancora nel professionismo che purtroppo non sono riuscito a concretizzare. Si era prospettata un'opportunità ad Andria ma non è andata come speravo. Quindi a gennaio il direttore del Brusaporto mi ha permesso di tornare e poter giocare con continuità. Ho ancora tanta voglia di giocare e fare bene e voler far crescere i ragazzi ed anche un po' di divertirmi. Ringrazio il presidente, il direttore e tutto lo staff che si sono messi a disposizione e mi hanno dato l'opportunità di sposare il Brusaporto e di fare molto bene”.

Magari un giorno potresti tornare alla Tritium...

“Un giorno magari ci potrebbe stare di tornare alla Tritium, sarebbe una cosa bella, non si sa mai in un futuro, finire da dove si è partiti. Diciamo che sarebbe un po' una storia a lieto fine”.

Arrivederci a tutti i tifosi domenica prossima.

“Ringrazio i tifosi del Brusaporto e della Tritium, ci vediamo domenica prossima allo stadio”.

Sezione: LE NOSTRE ESCLUSIVE / Data: Mar 23 gennaio 2024 alle 09:00
Autore: Rossana Stucchi
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