Alla fine è di nuovo Serie C. Perché i sacrifici devono esser ripagati prima o poi, e il buon lavoro fatto dà sempre i suoi frutti. Non si è lasciato scoraggiare da un piccolo stand by dai professionisti il centrocampista Matteo Marotta, che, ripartito a gennaio dalla Serie D, ha immediatamente vinto, con il suo Sangiuliano City, il Girone B della categoria. I microfoni dei colleghi del portale TuttoMercatoWeb.com, lo hanno contattato per le sensazioni di questo nuovo traguardo tagliato, dopo gli anni tra i pro con Giana Erminio, Piacenza e Lecco.

Qualche mesi di stop forzato, poi la chiamata del Sangiuliano: che ambiente hai trovato?
"Ho sempre avuto la fortuna, ovunque abbia giocato, di trovare gruppi fantastici, uniti, e questo non ha fatto eccezione. La società, poi, si è mostrata da subito molto ambiziosa, al termine del girone di andata voleva consolidare il primo posto per potersi poi giocare con maggiori possibilità la promozione, e il mister si è confermato l'ottima persona di cui mi avevano parlato, schietto e sincero: tutto questo, unito a un progetto serio, alla lunga ha fatto la differenza. E abbiamo centrato la promozione. Aver giocato sempre, per altro, mi ha fatto molto piacere, perché ho giocato per merito: mi era stato detto da subito che non avrei giocato perché arrivato dalla C e avevo un certo curriculum, avrei giocato se meritavo. Sono stimoli che fanno bene, e dimostrazione che ambiente sano c'è".

Perché la scelta di scendere in Serie D, dopo sette anni di professionismo?
"Mi ero dato tempo fino a gennaio per tentare di rimanere in Serie C, tanto che fino a gennaio avevo rifiutato alcune proposte, anche buone, dai dilettanti, ma al colloquio con la dirigenza del club avevo trovato le giuste motivazioni per accettare la proposta: preferivo a quel punto vincere la Serie D che giocare in una C a rischio retrocessione".

Vuoi dire che alcune chiamate dalla C sono arrivate anche a gennaio?
"No, a gennaio no, solo in estate: ma allora non mi ero trovato in linea con le proposte ricevute, non c'erano margini di trattativa. Però, essendo fermo da mesi, non avevo la pretesa di esser cercato dalle squadre di vertici, immaginavo che sarebbero arrivati diversi tipi di chiamate. Mi servivano però stimoli diversi, quelli che ho trovato qui".

Non hai avuto paura di non poter tornare più in Serie C?
"No, perché ho firmato con il Sangiuliano forte dell'idea che avremmo vinto il campionato. Il timore non l'ho mai avuto, ho sempre pensato che ce l'avremmo fatta".

E Serie C è stata. C'è già l'accordo con la società per la prossima stagione?
"Ci troveremo più avanti per parlarne, il campionato del resto non è ancora finito. E' vero, ormai siamo stati promossi, ma abbiamo voglia di continuare a vincere, e anche il mister è stato chiaro: vanno fatti altri punti per far vedere che quel risultato è stato meritato. In più, poi, ci attende la poule scudetto".

Esulando dal tuo presente. Delle tue ex squadre, Piacenza rivelazione del Girone A, Giana Erminio ancora ai playout...
"Sono molto felice del passo avanti che, rispetto all'anno scorso, ha fatto il Piacenza: almeno nei primi turni dei playoff può far bene, e può considerarli come un punto di partenza per il futuro. L'obbligo della promozione, al momento, lo hanno altre. La Giana ha invece rischiato fino alla fine, quando ho visto che i playout erano stati centrati è stata una gioia grande, per me è stata una prima salvezza: certo, il Trento è un avversario tosto, più attrezzato, ma la Giana è abituata a lottare, ha esperienza negli spareggi. Tifo ovviamente per loro".

Sezione: GIANA ERMINIO / Data: Sab 30 aprile 2022 alle 21:00
Autore: Mattia Vavassori
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