A 70 anni Cesare Albé chiuderà la sua carriera di allenatore guidando la Giana Erminio nel playout contro l’Olbia, epilogo di una stagione senza precedenti. Lui che in panchina ha passato 40 anni, di cui 25 su quella della Giana, adesso si gioca tutto in due partite. Sì, perché per la società di Gorgonzola, in Lega Pro da 6 anni, retrocedere nei Dilettanti significherebbe cambiare tutta una struttura e sarebbe la fine della favola. Una storia iniziata nel 2014 con la vittoria del campionato di Serie D, terzo successo consecutivo dopo quelli di Promozione ed Eccellenza, che hanno proiettato la Giana di Albé sulla ribalta nazionale. “Tornare in serie D ci cambierebbe la vita – ammette il tecnico; l’approdo in C ci ha fatto cambiare status, orari, settore giovanile, tutto. Abbiamo commesso qualche errore in estate nella costruzione della squadra, poi la società a gennaio ha fatto uno sforzo per sistemare la rosa e nel girone di ritorno avevamo fatto più punti di tutti. Ci restavano da giocare 12 partite, una bella fetta di stagione ed eravamo sicuri di salvarci (la Giana era reduce da 4 vittorie consecutive prima dello stop ndr). Secondo me si doveva finire il campionato come in A e B, visto che come protocolli e regole siamo stati equiparati a loro. Per giocare due partite abbiamo speso un sacco di soldi e non è giusto. Questi spareggi quattro mesi dopo l’ultima partita sono come un terno al lotto, visto che si giocheranno in tre giorni, di cui uno andrà per il viaggio di ritorno da Olbia”.

Che squadra ha ritrovato dopo il lockdown?

“Bene dal punto di vista fisico, perché i ragazzi hanno sempre lavorato a casa per conto loro. Ma poi gli allenamenti di gruppo e le partite sono un’altra cosa, soprattutto con questo caldo”.

Ha già in mente un modulo e un’idea di formazione?

“No, dobbiamo valutare bene un sacco di cose. Ad esempio, secondo logica, gli elementi di esperienza sono quelli da privilegiare in questo tipo di partite ma, visti gli allenamenti, i giovani stanno sicuramente meglio dal punto di vista fisico e come resistenza. Penso che fino a sabato pomeriggio ci porteremo dietro molti dubbi”.

Delle due gare, quale sarà secondo lei la più importante?

“Sicuramente la seconda, perché non credo che dalla prima partita uscirà un risultato netto che possa già decidere la vincente. E martedì prossimo a Gorgonzola la tensione sarà alle stelle, soprattutto se il risultato sarà ancora in bilico negli ultimi minuti”.

Sezione: LE NOSTRE ESCLUSIVE / Data: Ven 26 giugno 2020 alle 10:30
Autore: Stefano Spinelli
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